SAMOA-TONGA la gioia del rugby
Tratto da www.rugbypeople.it
Samoa-Tonga, la gioia del rugby. Mitici Finau Maka e Soane Tonga’ihua
September 18th, 2007
Lunedì 17 settembre.
Il mio primo soggiorno francese per i Mondiali si è concluso con Samoa-Tonga a Montpellier, una partita che pregustavo da tempo al di là dell’ovvio interesse per i match degli azzurri. Le due squadre isolane non hanno offerto magari lo spettacolo che ci si attendeva, ma resta un grande piacere per ogni appassionato di rugby vedere giocare i polinesiani: per la loro fisicità, per l’approccio mentale, o anche solo per il loro aspetto e per le loro danze di guerra. Samoa questa volta mi ha deluso ed anch’io, come i 24mila dello Stade de la Mosson, ho finito per tifare Tonga dalla mezz’ora in poi. Mitici Finau Maka – che forza della natura, e che look (nella foto a destra) - e il pilone Soane Tonga’ihua (foto sotto, in maglia Northampton), che mi ricorda Abdullah the Butcher.
E’ stata davvero una grande festa, ancor più di sempre. Naturalmente non c’erano delle tifoserie venute da Samoa e Tonga, quindi il pubblico era allo stadio esclusivamente per vedere rugby, senza nessuna preoccupazione per il risultato. Clima davvero allegro, con due bande che hanno suonato per tutta la partita e la gente a divertirsi cantando e facendo la hola.
Il grande Finau ha cominciato a giocare con Tonga solo in questi Mondiali. Prima aveva sempre rifiutato le convocazioni perchè si era candidato ad un posto nella terza linea della Francia, essendo eleggibile dopo i tre anni allo Stade Toulousain. “Ma evidentemente Laporte non mi ha voluto. C’est la vie. Mi leverò le mie soddisfazioni con Tonga”. Maka non si è detto sorpreso della sconfitta dei francesi contro l’Argentina: “Harinordoquy non prende la linea del vantaggio e Betsen è troppo vecchio e i suoi placcaggi non fanno più male come una volta”. Sulla partita con Samoa: “Al momento delle due haka ho visto che negli occhi dei samoani non c’era la stessa rabbia che avevamo noi. Questo genere di cose te le senti dentro”.
E infine, scusate, come si fa a non amare tongani e samoani? Mentre gli altri sono tutti griffati, la loro divisa è ancora prettamente esotica, con il grande pareo a fiori e le ciabatte infradito. E poi in conferenza-stampa Quddus Fielea, l’allenatore di Tonga, che ha finito a difendersi eroicamente in tredici, risponde così: “Questa mattina abbiamo pregato molto. Avevamo un sedicesimo giocatore in campo al nostro fianco. Questo è il nostro segreto”. Religiosissimi, i tongani hanno anche inserito nel loro programma un pellegrinaggio a Lourdes.

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